L'attuale centro di Foglianise, di epoca sicuramente sannitica, sembra derivi il proprio nome dal patrizio Folius Oriens, proprietario terriero in questo spaccato di Sannio. Il centro storico, dislocato su più livelli, fa da corona al Monte Caruso sul quale domina l’eremo di San Michele Arcangelo, incastonato in una grotta rupestre, risalente all’epoca longobarda: al suo interno un maestoso altare in pietra del Gargano consacrato personalmente dal papa Orsini e numerosi affreschi del noto pittore beneventano Donato Piperno. Recentemente ristrutturato, l'eremo offre una fantastica ed unica vista panoramica su gran parte della Valle Vitulanese. Lo scrittore Giannelli, celebre giureconsulto della fine del 1600, ne compose le lodi con i seguenti versi: “Ne lascerò di celebrar lo speco Ove il duca degli Angeli si adora: Ove ebbe udito il sordo e vista il cieco, onde il popol vicin tutto lo onora. Ti sembra quasi un’opera immortale alla gran grotta del Gargano uguale”.
Unico paese della valle interamente esposto a mezzogiorno tanto da conferire ai suoi abitanti il simpatico appellativo di “cuocci”, con riferimento ai cocci di terracotta esposti, per la cottura, al calore del sole.
Dalla venerazione di San Rocco presso la piccola Cappella risalente al 1579 origina, invece, la tradizionale Festa del Grano: antica contesa tra i locali maestri della paglia organizzati in contrade, che il 16 agosto di ogni anno, anima le vie del paese con la sfilata dei "carri di grano". La manifestazione è aperta dalle “pacchiane”, donne del popolo, abbigliate in costumi tradizionali, con in testa la “regna”, tradizionale cesto di grano, trasportato in equilibrio con eccezionale maestria ed abilità.
Foglianise, insieme a Torrecuso, si fa notare per la particolare predisposizione alla coltivazione di vitigni di Aglianico e Falanghina che, da anni, donano vini pregiati, apprezzati in tutto il mondo.