Vitulano

Vitulano

Dopo Tocco Caudio, rappresentava il casale più importante della Valle situato ai piedi del monte Camposauro. Costituito addirittura in Stato nel 1595, Vitulano era composto da venti casali, accorpati poi, nel 1832, in un unico Comune e che, ancora oggi, a distanza di oltre quattrocento anni, denominano le singole contrade: nomi antichi e misteriosi tra i quali i Vincenzi, i Cauci, i Mercuri, i Pietrimili, i Fuschi, i Vennerici, i Taburni, i Tammari, i Rosi, i Iadonisi, i Bracanelli, i Mattaleoni. 

Ampio il panorama dei punti di interesse storico: il Convento della SS. Annunziata (detto di Sant'Antonio), che la tradizione vuole fondato da San Bernardino da Siena nel 1440, oggi elevato a Basilica e meta di turismo religioso legato a sant'Antonio di Padova; l’eremo di San Menna (IX secolo) eretto in alta montagna dove la tradizione locale vuole sia vissuto San Menna solitario, uno dei primi eremiti dell’occidente che seppe attirare a se intere popolazioni del Sannio tanto da meritarsi l’ammirazione dei Longobardi espressa magistralmente nel verso di Sigilberto: “Menna in Italia claret”, ovvero in Italia splende Menna; la Badia benedettina di Santa Maria de Grupta, sospesa a mezz’aria di cui rimangono solo dei ruderi, fondata intorno al 940 dal principe longobardo di Benevento Atenulfo che conservò la sua centralità anche con Federico II di Svevia e Ferdinando d’Aragona sino a divenire nel 1177 assoggettato alla Santa sede per volere di Papa Alessandro III; La Fontana Reale, di epoca borbonica, detta "'U Riale", probabilmente perché edificata, completamente in pietra, nei dintorni di una residenza nobiliare.

Località, Vitulano, che si imprime nella memoria degli amanti del formaggio pecorino, prodotto tipico locale impreziosito dalla particolare predisposizione del territorio vitulanese, ricco di pascoli e di erbe tipiche della collina beneventana che attribuiscono al prodotto un aroma unico e riconoscibile.   

Famosissimo, inoltre, il marmo di Vitulano, usato sin dall’antichità ed impostosi in tutto il mondo: dallo “scalone d’onore” della Reggia di Caserta al Museo Nazionale e alla Borsa di Napoli, dalla cappella Torlonia di S. Giovanni in Laterano di Roma alle Guglie del Cremlino di Mosca.

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